La riunione ICMA in Romania

Una parte della giuria ICMA a Bucarest

L’annuale riunione tra i membri della giuria ICMA (i cui vincitori dell’edizione 2024 abbiamo annunciato poco tempo fa: ecco qui il link, in attesa di comunicarvi più dettagli sulla trasmissione del galà del 12 aprile, dal Palau de la Musica di Valencia), si è svolta lo scorso 26 gennaio nella sede di Radio România Muzical, su invito della nostra collega Cristina Comandașu, anch’essa membro della giuria.

La Radio è stata fondata nel 1928, ed è uno degli attori principali della vita culturale rumena, producendo programmi, incisioni, libri: Radio Romania ha due canali culturali, Radio România Cultural e Radio România Muzical, dedicata a musica classica e jazz. La radio, inoltre, possiede ben sei gruppi musicali: l’Orchestra Nazionale della Radio Rumena, l’orchestra da camera, il Coro Accademico, il coro di voci bianche, la Big Band e l’orchestra popolare, oltre ad una casa editrice (Editura Casa Radio) che organizza una fiera annuale, la maggiore e più antica nel Paese.

L’Orchestra della Radio Nazionale Rumena, fondata lo stesso anno della Radio (1928), ha accompagnato la vita musicale della nazione in tutti questi anni, ospitando prestigiosi, direttori e solisti, con memorabili concerti che sono conservati nei fornitissimi archivi: e, dalla prima edizione del 1958, è presenza regolare al Festival Enescu, di cui abbiamo spesso parlato su questa rivista. La sede principale dei concerti è la Radio Concert Hall, la sala da concerti più grande in Romania (circa 1000 posti), e considerata la migliore in termini di acustica: contiene, tra l’altro, il più grande organo a canne dell’Europa orientale (triste fare paragoni con Santa Cecilia…). Proprio in questa sede, alla sera, abbiamo assistito ad un concerto di Coro e Orchestra, diretti con competenza e professionalità dall’italiano David Crescenzi con il soprano Cristina Păsăroiu (voce, onestamente, ben poco interessante sia in termini stilistici che tecnici): un programma fatto di pezzi vocali e strumentali da opere italiane e francesi, con la curiosità dell’ouverture di Crai Nou (“Nuovo re”) di Ciprian Porumbescu, la prima operetta rumena, risalente al 1882.

La sera prima, invece, la giuria ha partecipato al concerto dell’Orchestra e Coro Filarmonico “George Enescu” nel meraviglioso Ateneo Rumeno: concerto dal programma singolare, che ha accostato, sotto la bacchetta del tedesco Christoph König, il Requiem di Mozart (in un’esecuzione molto vecchio stile, e non in senso veramente positivo, nonché dai tempi assurdamente veloci) al Concerto per violoncello di Weinberg, solista d’eccezione Enrico Dindo, che è parso in perfetta sintonia con questa pagina, che pur essendone antecedente appare sempre come “fratello povero” di quelli di Shostakovich. Ma Dindo ne ha difese le ragioni con eccellente spolvero tecnico e un’intensità espressiva non comuni.

La giuria poi, dopo una tappa alla “Casa degli artisti” di Bușteni, a nord della capitale, verso le montagne della Transilvania: una preziosa istituzione, creata dalla violinista Iuliana Geambașu e dal pianista e compositore André Parfenov, che offre alloggio a giovani artisti che hanno l’opportunità di incontrarsi, risiedere, studiare per periodi di tempo più o meno lunghi, senza pagare alcunché.

Il duo Geambaşu – Parfenov a Braşov

I due musicisti, poi, hanno preso parte al concerto realizzato appositamente per la giuria ICMA alla Sala Patria della Filarmonica di Braşov, deliziosa città della Transilvania che fino alla prima guerra mondiale apparteneva, col nome di Kronstadt, all’impero austro-ungarico (e che porta ovunque gli affascinanti segni di quel Grenzdeutschtum culturale che connota anche il vicino castello di Peleș). Concerto affidato a tre coppie di artisti rumeni, sempre nella formazione violino-pianoforte, e che ha ribadito la grandezza di un compositore come Enescu, capace (penso alla Terza sonata per violino e pianoforte, proposta in quell’occasione) di unire gli stilemi della musica popolare del suo paese al linguaggio impressionistico più avanzato della Parigi in cui viveva.

Ennesimo segno, questo concerto, della vitalità musicale di un Paese tutto da scoprire.

Quanto all’ICMA, appuntamento con il galà da Valencia il 12 aprile! (www.icma-info.com)

Data di pubblicazione: 1 Febbraio 2024

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