Da giugno a Natale, ritorna l’Amiata Piano Festival

Torna tra le vigne amiatine la musica dell’unico festival autonomo nel panorama italiano, immerso nella natura antica impreziosita dall’architettura avveniristica del Forum Bertarelli, con una proposta musicale di ricerca che spazia dal ‘200 ispano-moresco di Re Alfonso X El Sabio fino alla contemporaneità più trasversale alle arti, in linea con le scelte artistiche di sempre dei due fondatori d’eccellenza, la violoncellista Silvia Chiesa e il pianista Maurizio Baglini

Ormai da 17 anni, in netto anticipo rispetto ad una tendenza europea oggi consolidata, la coppia d’arte e di vita Silvia Chiesa e Maurizio Baglini, insieme al mecenatismo illuminato della Fondazione Bertarelli di Maria Iris Bertarelli e Claudio Tipa, hanno dato vita, nel cuore della più selvaggia campagna toscana, a un vero cenacolo d’arte internazionale, ove protagonisti indiscussi della cultura musicale europea possano liberamente sperimentare nuovi progetti, in amicizia e creatività, con la serenità di tempi da Wanderer, vagabondo e villeggiante ottocentesco.

Dunque anche quest’anno, nel magnifico Auditorium d’avanguardia disegnato dall’eccellenza italiana degli architetti Milesi&Archos per integrarsi perfettamente nel contesto onirico e rinascimentale di Poggi del Sasso e consentire una qualità d’ascolto e di comfort eccezionali, si riunirà il cenacolo musicale di amici e collaboratori d’arte di Silvia Chiesa e Maurizio Baglini: con Louis Lortie per il suo progetto lungamente cullato dell’integrale delle trascrizioni di Liszt delle sinfonie di Beethoven per due pianoforti, destinato a completarsi il prossimo anno, e che vedrà alternarsi lo stesso Lortie e Baglini ai giovani ma affermati Victoria Vassilenko, Djordje Radewski, Salih can Gevrek e Sergey Redkin; quindi il liutista serbo Aleksandar Sasha Karlić, storico collaboratore di Moni Ovadia ed esperto di musica mediorientale e cultura islamica, che con il suo ensemble di musica antica Theatrum Instrumentorum indagherà le cantate del re-poeta Alfonso X El Sabio, enclave cristiana nella Spagna moresca del ‘200. Quindi incursioni nel grande Novecento americano e italiano guidate da Maurizio Baglini e Silvia Chiesa, quest’ultima da decenni instancabile promotrice della riscoperta di ogni repertorio del secolo scorso, sapientemente alternate ad impaginati dedicati alla grande musica da camera romantica e ottocentesca con il giovane e affermato pianista torinese Gabriele Carcano, il violoncello di Luigi Piovano, Grazia Raimondi al violino, Silvio Di Rocco allaviola o lo stimatissimo Quartetto di Venezia. Torna inoltre, dopo il fortunato esperimento di contemporanea dello scorso anno, la danza sempre in forma ‘cameristica’ con il flamenco della danzatrice, performer e pianista di formazione, Karine Gonzalez, accompagnata al piano da Dimitris Saroglou su repertorio di De Falla, Turina e Albeniz per un dialogo serrato tra tradizione popolare e musica assoluta. Si conferma inoltre la ricerca di nuove sonorità con l’insolito incontro tra pianoforte e organo nel progetto di trascrizioni da Bach fino ai giorni nostri di Adriano Falcioni e Mariangela Vacatello, rispettivamente all’organo e al pianoforte, abbinamento di tastiere fino a qualche anno fa impensabile e oggi al centro di accurato approfondimento e sviluppo da parte di pochi, ma importanti musicisti alla costante caccia di spunti e stimoli alternativi alla prassi comune.

Silvia Chiesa e Maurizio Baglini

La presenza costante di dialogo e intreccio musicale fra ospiti e padroni di casa, nella logica di una direzione artistica che sia prima di tutto musicista in residenza, stimolo dialettico, pensiero che si incarna direttamente nel gesto abbadiano e germinale di zusammen musizieren, vera matrice della musica da camera, sarà anche quest’anno il file rouge di tanti happening che vedranno Silvia Chiesa e Maurizio Baglini giocare sul palco insieme ai propri amici ospiti, dando infine coronamento ad impaginati immaginati in tanti incontri rapidi e occasionali nei backstage di mezzo mondo o in mesi di telefonate tra treni e aerei: alla Fondazione Bertarelli non solo il pubblico, ma soprattutto i musicisti possono finalmente vivere la creatività in tempi oggi inimmaginabili fuori da questa enclave privilegiata d’arte in natura.

Spiccano poi nel programma del ’22 due appuntamenti di vera ricerca, perfettamente in linea con la filosofia bifronte del direttore artistico e musicista in residenza: da un lato la chiusa natalizia che vedrà il Carnevale degli Animali di Saint-Saëns abbinarsi ad Animalia di Carlo Boccadoro con un ensemble a dieci e voce recitante, che unirà sul palco Silvia Chiesa, Maurizio Baglini, Carlo Guaitoli, Roberto Ranfaldi, Roberto Righetti, Danilo Rossi, Amerigo Bernardi, Giampaolo Pretto, Luca Milani, Carmelo Gullotto e Riccardo Pratesi. Quindi la nuova e prima commissione che impreziosisce questa edizione, Ecoconcerto per Paesaggio Sonoro del Gran Paradiso e Violoncello Solista, progetto originale di Silvia Chiesa ed Enrico Montrosset, produttore cinematografico e sound designer valdostano: idea innovativa ed estremamente sfidante, Ecoconcerto abbina a pagine del grande repertorio violoncellistico da Bach ai giorni nostri e vere e proprie improvvisazioni sul tappeto sonoro delle registrazioni del panorama sonoro del Parco del Gran Sasso, restituite attraverso l’elaborazione elettronica di Montrosset. Un incontro davvero sperimentale tra cultura classica, elettronica, improvvisazione e soprattutto un’interessantissima resa plastica in performance di ciò che ogni musicista è all’origine di tutto: un attento ascoltatore.

www.amiatapianofestival.com

Data di pubblicazione: 24 Maggio 2022

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