Una petizione per andare avanti

L’editoriale di MUSICA 316 – maggio 2020

Quando leggerete questo numero l’Italia starà per entrare (o sarà da poco entrata) nella cosiddetta «Fase due», quella che con tutta la prudenza del caso permetterà una progressiva riappropriazione, per tutti noi, di abitudini e diritti: di lavorare, di spostarsi, di socializzare. Anche chiese, hotel e ristoranti — tutti luoghi di aggregazione, pur tra loro opposti — vedranno un allentamento dei divieti, in modalità e date che, al momento di scrivere, non sono ancora certe: lo sport e soprattutto il calcio, intanto, con la potenza di lobbying che possiede, sgomita per far ripartire la giostra. Tutto, tranne lo spettacolo dal vivo, per cui giungono terribili segnali che variano dall’assenza di risposte a un «se ne parla nel 2021». Sarebbe qualcosa di tragico e, per gran parte della filiera produttiva dell’industria culturale — dai grandi artisti alle migliaia di nomi meno famosi, e poi tecnici, attrezzisti, uffici stampa, riviste come la nostra — una più o meno sicura campana a morto: se — secondo la nota e ormai storica frase degli economisti della cultura Baumol e Bowen — per lo spettacolo dal vivo crisis is a way of life, questa volta sarebbe praticamente certa una desertificazione mai conosciuta dopo la Seconda Guerra mondiale, cui sopravviverebbero forse solo le Fondazioni liriche e qualche Ico. Per questo motivo MUSICA insieme alle altre quattro riviste italiane di settore (Amadeus, Classic Voice, l’Opera e Suonare News) ha portato avanti una petizione al Presidente del Consiglio, e sottoscritta da alcuni dei maggiori artisti di questo Paese, sotto elencati (www.change.org/spettacolodalvivo) perché, assieme a hotel e ristoranti, sia consentita una parziale riapertura dello spettacolo dal vivo con le medesime norme di sicurezza e distanziazione sociale. Chiedo a tutti voi lettori di firmarla sul sito change.org (troverete i dettagli sul nostro sito e sui nostri social), di condividerla e di farla firmare a chiunque conosciate: ne va della sopravvivenza di un intero sistema.
Parallelamente, non cessa l’impegno di tutti noi per far arrivare in edicola la nostra rivista, con minime modifiche (le poche pagine in meno sono naturalmente dovute all’assenza di opere e concerti da recensire): rinunciando a informarvi sulla triste litania di cancellazioni di festival estivi (sono tutti annullati o quantomeno in bilico), ci troviamo a dover «ribaltare» articoli e interviste già pronte, per le nuove contingenze. Ma, oltre a continuare l’omaggio a Beethoven con un articolo che lo vede analizzato dal punto di vista di Wagner, vado molto orgoglioso degli altri due grandi approfondimenti di questo mese: l’intervista ad Eleonora Buratto, non più una promessa ma un talento su cui fare affidamento per tanti anni sia nel repertorio più consueto da lirico e lirico spinto che in sfide inconsuete per un’italiana (la Rusalka che avrebbe dovuto cantare a giugno in Olanda) e il grande speciale su quello che, per molti versi, può essere considerato come il maggior compositore italiano del Dopoguerra. Parlo naturalmente di Bruno Maderna, nato proprio cent’anni fa, che esaminiamo nella sua doppia veste — l’una inscindibile dall’altra — di compositore e direttore d’orchestra. Più che mai, sostenete MUSICA comprandola e facendola comprare: insieme ce la faremo. Ne sono certo.

FIRMA QUI: www.change.org/spettacolodalvivo

HANNO ADERITO:

Salvatore Accardo, violinista
Giovanni Antonini, direttore d’orchestra e flautista
Maurizio Baglini, pianista
Daniela Barcellona, mezzosoprano
Cecilia Bartoli, mezzosoprano
Giorgio Battistelli, compositore
Paolo Bordogna, baritono e basso
Ezio Bosso, compositore, direttore d’orchestra
Eleonora Buratto, soprano
Bruno Canino, pianista
Nazzareno Carusi, pianista
Nicola Cattò, direttore di Musica
Riccardo Chailly, direttore d’orchestra
Emma Dante, regista
Francesca Dego, violinista
Andrea Estero, direttore di Classic Voice
Carla Fracci, ballerina
Daniele Gatti, direttore d’orchestra
Sabino Lenoci, direttore de L’Opera
Michele Mariotti, direttore d’orchestra
Francesco Meli, tenore
Beppe Menegatti, regista
Filippo Michelangeli, direttore di Suonare news
Damiano Michieletto, regista
Paola Molfino, direttore di Amadeus
Ennio Morricone, compositore

Riccardo Muti, direttore d’orchestra
Leo Nucci, baritono
Antonio Pappano, direttore d’orchestra
Maurizio Pollini, pianista
Beatrice Rana, pianista
Carmela Remigio, soprano
Katia Ricciarelli, soprano
Daniele Rustioni, direttore d’orchestra
Luca Salsi, baritono
Giovanni Sollima, violoncellista e compositore
Michele Spotti, direttore d’orchestra
Anna Tifu, violinista
Uto Ughi, violinista

Data di pubblicazione: 30 Aprile 2020

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